La leggenda giapponese del wrestling. C’è stato un tempo dove certi uomini facevano la differenza da soli, beh Antonio Inoki era uno di loro. Sayonara dear champion.
Inoki san
Che viaggio ha compiuto quest’uomo gigantesco, sempre dimostrando che con il duro lavoro e la resistenza si può arrivare lontano. Nato a Yokohama come Kanji Inoki, famoso però con il suo ring name Antonio Inoki, ha cominciato la sua carriera come wrestler professionista all’età di 17 anni, quando conobbe la leggenda del Puroresu (il wrestling giapponese) Rikidozan. La cintura la guadagnò solo nel 1979, ma a quel punto era già conosciuto internazionalmente per il suo stile full contact (shoot wrestling) che promuoveva continuamente.
The Worldwide challenger
Per dimostrare il valore del wrestling rispetto agli sport di combattimento, Inoki cominciò a sfidare vari atleti provenienti dalle discipline più diverse, tra cui atleti di: sumo, karate, judo, kung fu e persino pugilato. Fu proprio contro un certo pugile di nome Muhammed Ali, che attirò l’attenzione dei vari artisti marziali del pianeta, ispirando la MMA.
Il tribute degli anime
LA fama di Antonio Inoki sbarcò persino negli anime, in cui se si presentava un wrestler aveva le fattezze dell’amato campione giapponese. Uno dei tributi più eclatanti fu proprio nel manga e successivamente nell’anime de L’uomo Tigre. Un personaggi della serie di Baki: The Grappler è un’altro esempio dell’accuratezza del tributo ad Antonio Inoki.
La leggenda giapponese del wrestling ha fatto la storia molto prima della sua scomparsa. Qual’è stato il vostro incontro preferito riguardante Inoki?