Old Boy, 15 anni in una stanza

Ne hai abbastanza della quarantena da COVID-19 dopo un mese rinchiuso a casa? Immagina di essere imprigionato in una stanza per 15 anni! Piú o meno è quello che è accaduto a Oh Dae-su, il protagonista della trasposizione cinematografica del manga Old boy.

Manga di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi

Il film del 2003 di Park chan-wook ha riscosso un enorme successo sia in patria che internazionalmente. Nonostante le differenze con il manga, le critiche sono state ottime.

Old Boy (2003)

Old Boy è definito un noir action thriller, la componente d’azione e combattimento dunque è una parte importante per una completa lettura della storia. Il film prevede infatti una scena particolare, che divenne molto famosa e meritevole di un approfondimento:

La scena di Old Boy in questione è ambientata in un corridoio e fu girata in una sola volta da una sola telecamera (circa 2.50 minuti non stop di combattimento). Oh Dae-su nella sequenza mette fuori combattimento più di dieci guardie con il solo utilizzo di un martello. La prima metà della scena ha un ritmo sostenuto, fino a quando il protagonista non viene messo al tappeto. Nella seconda metà della scena, si nota un rallentamento nelle movenze dei personaggi, dove Oh Dae-su sfoggia il suo pugilato.

La zuffa è interessante per il metodo di ripresa: il “one motion shooting”, ovvero il metodo di ripresa continua a una telecamera. Queste genere di riprese sono rare fuori dal contesto marziale o d’azione (almeno in quegli anni). Tutto il team di stuntmen, insieme all’attore protagonista Choi Min-sik e al regista Park chan-wook perciò hanno fatto davvero un ottimo lavoro.

Il one motion shooting di Old Boy

Prima di tutto il ritmo della scena cala con il passare del tempo. Esattamente come in un vero combattimento, anche se si tratta di atleti, la fatica si deve far notare. E vi assicuro che la crew era stanca veramente a fine scena, non stavano recitando!

Un secondo dettaglio interessante è il posizionamento degli attori. Prestando attenzione al protagonista e ai suoi nemici: Oh Dae-su inizialmente si trova a sinistra, man mano che il tempo passa, si ritrova al centro e poi a destra dello schermo. Esattamento come in un classico gioco di Super Mario! Questa scelta è voluta e non casuale, sta ad indicare l’evoluzione della sequenza nel tempo.

Il metodo di ripresa continuo ad una camera è piuttosto faticoso e complicato per le scene di combattimento. È sufficiente un minimo errore da parte di uno stuntman o uno slittamento minimo della cinepresa che bisogna ripetere l’intera scena da capo. Nonostante ciò, il risultato è impressionante.

Old Boy (2013)

L’adattamento coreano di Old Boy non è l’unico però. Nel 2013, il famoso regista Spike Lee ripete la trasposizione, questa volta con l’attore Josh Brolin come protagonista e un cast interamente occidentale.

La stessa lunga scena di combattimento è stata reinterpretata utilizzando sempre il “one motion shooting”. La telecamera questa volta però non si sposta solamente da sinistra a destra, ma ruota attorno al protagonista in più direzioni, addirittura anche dall’alto. Qui il pugilato è stato sacrificato per l’utilizzo di armi di fortuna, aumentando la violenza dei colpi.

Come detto in precedenza, il film di Spike Lee non introduce nessun nuovo elemento, a dispetto di una reinterpretazione più moderna e occidentale, e di un cast degno di nota.

In conclusione, il remake di Old Boy non offre nessun valore in termini di scene di combattimento (tutto ciò che mostra è stato già visto ed eseguito meglio nei film di arti marziali). Il live action coreano di Park chan-wook invece, è un film innovativo per il suo tempo. Non vi preoccupate però! Sono sicuro, che qualcuno da qualche parte, in una cameretta magari, sta pensando a qualcosa di incredibile da forse più di 15 anni.