Dritti al principio con The Acolyte. La nuova serie di Star Wars, ambientata prima della trilogia prequel di Skywalker, racconta l’origine dei Syth e svela vecchi misteri. Attenzione, spoiler in arrivo!
DAVVERO tanto tempo fa…
The Acolyte è l’ultima fatica dell’universo delle serie di Star Wars, ambientata prima di Episodio I, i fatti narrati in questa nuova serie sono i primi in assoluto, in termini di linea temporale dell’intera saga. Se la premessa non è sufficiente a incuriosirvi a guardare la serie, beh, posso assicurarvi che la trama non è l’unico motivo per seguire gli otto episodi di The Acolyte, perché, oltre a questo, i combattimenti sono fantastici.
I primi Sith
I Signori dei Sith sono sempre stati affascinanti e misteriosi, dopo tutto il lato oscuro è stato creato attraverso le emozioni… A mio parere la serie mostra questo aspetto della Forza in modo molto pratico, presentando il motivo per cui i Jedi possono cadere nell’ombra e diventare terribilmente letali. I combattimenti di The Acolyte sono brutali e belli allo stesso tempo, presentando un nuovo Sith “Lo Straniero” come un avversario terrificante per gli abili Jedi del tempio. Conosciuto anche come Qimir, il Sith combatte impugnando una singola spada laser rossa, che può essere divisa in due spade laser separate (shoto e standard), formando l’equivalente del daisho samurai.
Un duello infinito
Come accennato, i combattimenti sono davvero brutali e solo la performance di Lee Jung-jae, nel ruolo del Maestro Jedi Sol, può letteralmente tenere testa all’abilità di Manny Jacinto (Qimir). Anche se, a dire il vero, vedere Carrie-Anne Moss nel ruolo di Jedi è stata una piacevole sorpresa e i combattimenti della protagonista Amandla Stenberg sono stati degni delle migliori scene d’azione della saga. Infine, Dafnee Keen nel ruolo di Jecki Lon è stata davvero eccezionale!
Proprio dall’inizio, con L’Accolito. Avete avuto modo di guardare tutti gli otto episodi? Cosa ne pensate? Raccontatemi tutto nei commenti qui sotto!